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La SEO non è morta: è diventata SOCIAL!

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La Search Engine Optimization non è morta così come si sente e si legge troppo spesso in tanti blog di settore; si è soltanto spostata sui social media, così come del resto ogni altra cosa durante questi ultimi anni.
I social media non dominano solamente la vita online di ogni utente, ma anche quella professionale di molte aziende, le quali stanno adottando un numero sempre maggiore di tecniche di Social Media Marketing, per portare il proprio business su Facebook ed altre piattaforme.

Dunque, il successo della moderna SEO è strettamente collegato alle attività social che riesce ad indurre/evocare un particolare contenuto. Sebbene le keywords ancora oggi ricoprano un ruolo importante nella ricerca, chi produce contenuti focalizza sempre di più l’attenzione sul grado di condivisione che riuscirà a ottenere un singolo testo: il numero di like su Facebook, di (re)tweet su Twitter, di +1 su Google+ o di pubblicazioni su LinkedIn. Ad ogni azione sociale di questo genere corrisponderà infatti un’acquisizione di valore del contenuto in termini di reach, traffico del sito e miglioramento dal lato SEO, stimolando così la lead generation e le conversioni.

Ma come poter aiutare la SEO dei nostri contenuti attraverso una corretta attività sui social media? Ecco alcuni consigli.

  1. PROFILO BEN CURATO
    Se vuoi ottenere successo sul web, i tuoi profili (personali + aziendali) dovranno essere impeccabili. Ciò vuol dire che devi riempire sempre e in maniera dettagliata tutte le sezioni su ogni social network. Devi usare le parole e/o le frasi che descrivono al meglio la tua attività utilizzando i termini con cui gli utenti cercheranno la tua tipologia di business.Per ottimizzare le tue pagine Google+ o Facebook per le ricerche locali è fondamentale inserire dettagli di indirizzo, città, provincia e codice postale, creare link, creare contenuti interessanti ed ovviamente “perdere del tempo” nella condivisione di post (non soltanto propri) oltre ad inserire la propria azienda in Google Maps.È consigliabile avere un profilo Google+ ben curato, che metta in evidenza le tematiche principali della propria attività professionale, partecipare attivamente alla vita sociale, condividendo spesso contenuti di valore. È molto utile anche stabilire relazioni cercando di interagire con i leader del settore per promuovere la propria influenza e credibilità su Google+.
  2. CONTENT SYNDACATION
    Le molteplici condivisioni sociali permettono a Google di conoscere e tenere in considerazione il grado e il valore dei contenuti pubblicati. Dato che i fattori di ranking nell’esposizione sociale sono i +1, like, retweet, follower, ecc. è fondamentale, dopo aver creato i contenuti che siano facilmente condivisibili, promuoverli e massimizzare la loro pubblicazione da parte di altri utenti nelle loro rispettive reti sociali. Per far questo è possibile scegliere la diffusione dei contenuti (content syndacation) attraverso la pubblicazione su siti e blog di settore e sui principali servizi di social bookmarking, quali Tumblr, Scoop.it, Digg e Delicious.
     
  3. COORDINATED SOCIAL CONTENT PROMOTION
    Per essere sicuri che venga stimolata la condivisione sociale, i contenuti devono essere trasmessi certamente sui 3 principali social network: Facebook, Twitter, LinkedIn (e magari anche su Google+). Inoltre, assicurarsi di avere i pulsanti di condivisione ben visibili sul blog per incentivare la “content curation”. Infine non va sottovalutato che una pianificata attività di promozione cross-channel potrà amplificare la propria presenza sui social media.Il messaggio andrà adattato nella forma ai diversi canali sociali, sfruttando le caratteristiche e le peculiarità di ogni singolo medium, ma bisognerà verificare che il contenuto mantenga coerenza concettuale a proposito dell’idea che si vuole trasmettere. Ad esempio, gli aggiornamenti di LinkedIn non devono sembrare tweet, quindi non è al momento consigliato l’uso di hashtag.
  4. EMAIL MARKETING
    L’email marketing è uno strumento utile per poter aumentare la diffusione dei contenuti e veicolare il traffico verso il blog. Attraverso la notifica via email agli iscritti a proposito della pubblicazione di nuovi post sul blog è possibile dare una visione parziale (un’anteprima) del contenuto presente nel post e inserire un collegamento (URL) all’articolo completo sul sito. L’utente sarà in questo modo invitato ad approfondire il contenuto direttamente sul blog e, probabilmente, visiterà anche altre aree del sito, come quelle nelle quali si parla di prodotti e servizi, cercando di invitarlo ad una conversione.
    Tutte le tecniche qui descritte possono essere implementate singolarmente o attraverso una strategia integrata di inbound marketing, mediante la creazione di contenuti Google-friendly facilmente condivisibili. Questi metodi potranno essere utili al raggiungimento: degli obiettivi di marketing, di una maggiore reach e ad ottenere maggior riconoscimento da parte di Google nel posizionamento nelle SERP.

[elaborazione dell’articolo di Simone Serni]


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